Dicembre 2024
Cassa di Solidarietà La Lima, ROMA
La Direzione Nazionale Antimafia Antiterrorismo e la costruzione del nemico sociale interno ed esterno
A Maggio e Giugno 2024, la Cassa di Solidarietà La Lima ha organizzato due incontri in spazi autogestiti all’interno dell’università La Sapienza di Roma.
La prima giornata si è svolta in un’area temporaneamente occupata in solidarietà alla popolazione palestinese in lotta, la seconda in un’aula autogestita della facoltà di lettere. Sono state due occasioni realizzate per dar seguito alle riflessioni aperte dalla lotta contro il carcere e il regime di 41bis, con un approfondimento sulla storia e il ruolo della DNAA, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Il nome scelto da questa super procura ci ha suggerito di suddividere gli incontri in due blocchi, il primo incentrato sulla A di antimafia e il secondo sulla A di antiterrorismo.
Durante la mobilitazione a fianco di Alfredo Cospito, in sciopero della fame contro il 41bis e l’ergastolo ostativo, l’urgenza della situazione dettata dalla salvaguardia della vita del compagno ci ha spinto a scegliere di essere in strada il più possibile, per creare momenti di agitazione politica.
Dopo più di un anno dalla fine dello sciopero abbiamo, però, ritenuto importante riannodare le fila dei discorsi che hanno attraversato quel periodo di lotta per renderli, sempre più, uno strumento collettivo utile alla condivisione di analisi, evitando di confrontarci attraverso particolareggiati tecnicismi.
Già le proteste collettive dei e delle prigioniere nel
marzo del 2020, e le brutali risposte messe in campo per sedarle, avevano significativamente portato l’attenzione sulla realtà carceraria oltre i soliti contesti, ponendo le basi per una miglior comprensione di cosa realmente rappresenti il 41bis: uno tra gli strumenti che lo Stato, con i suoi apparati repressivi, adotta per contrastare e provare ad annientare i suoi nemici.
Durante questi due incontri, quindi, abbiamo voluto ragionare proprio sulla costruzione del “nemico
interno ed esterno”.
Con una lente di ingrandimento abbiamo inquadrato il regime di 41bis analizzando le categorie di
reato sulle quali per prime si è abbattuto; abbiamo poi allargato lo sguardo sulla storia sociale – coloniale e classista – di questo Paese, su ciò che viene chiamato fenomeno mafioso, sull’applicazione della finalità di terrorismo a reati attribuiti ad ambiti politici sempre più ampi, sugli allarmi sociali che la DNAA stessa crea per mantenersi in vita.
Abbiamo ragionato sul ruolo che hanno i confini, le guerre e la NATO nel rafforzare il disciplinamento, l’ordine e la repressione. Juan, compagno imprigionato nel carcere di Terni, ha contribuito con un testo.
In questo opuscolo troverete la trascrizione di buona parte degli interventi che abbiamo registrato durante le due iniziative. Non pensando minimamente che i due incontri possano essere stati esaustivi, l’intento di questo lavoro è quello di essere da stimolo per continuare a discutere e confrontarsi.
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RUOLO E STRATEGIE REPRESSIVE DELLA DNAA