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TAZ-ZINE

Temporary Autonomous Zone

“Un luogo liberato, dove la verticalità del potere è sostituita spontaneamente con reti orizzontali di rapporti, le t.a.z. sono esperienze in grado di sparire se la pressione repressiva diviene troppo) forte, per riformarsi in un altro posto e in epoche differenti, cambiando nome ed identità; sono sia uno spazio mentale che fisico, un posto dove fuggire, allontanandosi dalle necessità indotte e dai condizionamenti, spiazzando così il nemico, sparendogli davanti e riapparendo a fianco, o dietro, o mai” da queste parole di Peter Lamborn Wilson (meglio noto come Hakim Bey), tratte dal libro t.a.z., si capisce chiaramente cosa l’autore intende definire come zona temporaneamente autonoma.
Una t.a.z. è uno spazio liberato in cui si attua un esperienza sociale basata su valori antagonisti a quelli imposti dal sistema dominante.
Una t.a.z. è un momento di socialità, divertimento, informazione e lotta, svincolato dal business e dal “dover-pagare”, in cui i presenti sono coinvolti in un organizzazione diversa basata su autogestione e libera partecipazione.
E’ uno spazio anti-commerciale, anti-proibizionista, anti-razzista, e anti-gerarchico.

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