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SE NON E GIÀ TROPPO TARDI PER QUESTO LAVORO

Agosto 2024

Una polemica del 1929 tra anarchici di lingua yiddish a proposito di sionismo

Pubblichiamo, tradotto in italiano, uno scambio fra anarchici di lingua yiddish risalente a quasi cent’anni fa e recentemente apparso in una traduzione inglese su Jewish Currents1. Nel 1929, di fronte alle violenze scoppiate contro i coloni ebrei in Palestina, il giornale anarchico yiddish più letto al mondo, Di fraye arbeter shtime (“La voce del lavoro libero”), apriva alla necessità di una organizzazione militare sionista per difendersi dalla violenza dei nativi «arabi selvaggi», facendo al contempo proprio il topos per eccellenza del colonialismo d’insediamento: quella in cui si sono stabiliti gli ebrei sarebbe stata «una terra vuota». Dopo alcuni mesi arriva la risposta di un gruppo di anarchici polacchi. Questo secondo testo, che per lucidità e chiarezza ricorda la risposta di Malatesta al manifesto interventista dei Sedici2, è esemplare nella sua precisione e prezioso – oltre che per il suo valo- re storico – per la sua capacità di illuminare il confronto col presente.

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SE NON E GIÀ TROPPO TARDI PER QUESTO LAVORO