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SPORCARSI LE MANI

Gennaio 2021

“…Questo giornale vorrebbe essere un punto di partenza con il quale poter contribuire al confronto sui temi del lavoro e non solo, portando nei conflitti, oltre che la nostra presenza, il nostro punto di vista. Un punto di vista e una presenza che possa contribuire a far maturare la condizione affinché le energie disperse possano coagularsi, costituendo massa critica contro l’esistente. La pietra fondante delle nostre intenzioni, è quella di diffondere il concetto che si deve iniziare a portare solidarietà e forza alle lotte sui posti di lavoro che non siano per forza quelli in cui siamo impiegati, scardinando i preconcetti che vogliono divisa e frammentata la classe lavoratrice, ora più che mai coinvolta nella guerra tra poveri. Sia nel primo numero che nei prossimi di questa pubblicazione aperiodica, vogliamoperciò raccontare come crescono e si sviluppano le varie lotte sul lavoro, concentrandoci sul punto di vista di chi, in prima persona e in prima linea, gli dona forma e sostanza, per non limitarci al solo racconto di chi rappresenta i lavorator*. Vogliamo stimolare inoltre riflessioni con degli approfondimenti su temi specifici che coinvolgono vari aspetti sociali, storici, politici etc. che possano inquadrare la situazione nella quale ci troviamo quotidianamente ad agire. (…)”

Così si presenta nell’editoriale la proposta di questo nuovo giornale – “Giornale aperiodico di critica ed inchiesta dentro e fuori il mondo del lavoro”– avanzata da un gruppo di militanti proletari nell’intento di favorire percorsi di autorganizzazione all’interno delle lotte, l’autonomia di classe, lo sviluppo di coscienza ed elementi di prospettiva rivoluzionaria. Iniziativa interessante, ancor più in questa difficile fase storica in cui comunque non mancano lotte e risposte proletarie: proprio in questi giorni, c’è stato un significativo sciopero sul sito FCA di Volvera mentre assemblee si son tenute a Rivalta e None (i tre siti costituendo la rete logistica sul polo torinese). Sciopero in solidarietà con gli operai invalidi lasciati a casa per mancanza di adeguate tutele sanitarie nei reparti, per cui si ritrovano con uno straccio di salario (FCA non ricorrendo più alla cig). Sciopero molto riuscito. E altra fermata di protesta pure a Mirafiori, al reparto confino interno.

La lotta continua… sono organizzazione e prospettiva politica-ideologica a far ancora difetto.

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