Marzo 2020
Raccogliamo in questo opuscolo alcuni testi usciti sul sito ilrovescio.info tra
gennaio e marzo 2021.
Dentro l’accelerazione cibernetica che Stato e tecnocrati stanno imponendo alla
società e agli individui grazie all’Emergenza Covid-19, l’apertura di nuovi, enormi terreni di sperimentazione da parte della biomedicina e della genoindustria
sta allargando le basi di un progetto sempre più esplicito: quello di «rinchiudere
l’umanità nella sua prigione tecnologica e di gettare via la chiave».
Effetto e causa a sua volta di questo spossessamento dei corpi, la vaccinazione in
corso non può essere rubricata soltanto come un gigantesco affare per le multinazionali farmaceutiche – di cui denunciare brevetti e profitti –, bensì vista come
un passaggio che incederà profondamente sulle libertà di tutte e tutti.
«Se la vaccinazione di massa anti-Covid producesse conseguenze sanitarie disastrose, accertarlo dopo sarebbe troppo tardi. Lo stesso per la creazione di virus
ancora più pericolosi e letali. Se invece fosse un “successo”, essa ci farebbe sprofondare ancora di più nell’ingegneria genetica, cioè nel mondo degli uomini-macchina e della Natura-Lego» (Note urgenti contro la campagna militar-vaccinale).
Sono d’altronde – questi a mRNA, a nanoparticelle, a DNA ricombinante… –
dei ben singolari “vaccini”: non garantiscono che il vaccinato non si ammali di
Covid-19 (lo immunizzano forse dalle sue forme più gravi); non garantiscono
che il vaccinato non contagi altre persone; hanno una durata limitata nel tempo
(tre mesi? sei mesi?, non lo sanno nemmeno i loro sviluppatori). Ciò che garantiscono, invece, è ben altro: la possibilità di legarci ancor più mani e piedi al sistema
statal-capitalista, responsabile dei disastri e allo stesso tempo dispensatore dei
rimedi. Ciò che promuovono è l’incapacità di curarsi senza bricolage tecnologici.
La rapidità e la profondità delle trasformazioni in atto sono tali da disorientare.
Continua nondimeno a suscitarci un certo sbalordimento il silenzio quasi totale
negli ambienti radicali di fronte a quello che è senza dubbio il più grande esperimento biomedico della storia.
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Contro i vaccini dell’ingegneria genetica