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GRUPPI DI AFFINITA

Il testo che segue e la traduzione dall’inglese di un opu­scolo pubblicato da CrimethInc. Si è deciso di impaginarlo e di favorirne la distribuzione dopo le mobilitazioni per la Palestina di settembre e ottobre 2025. Dopo i presidi e i cortei selvaggi di quelle giornate, in molte abbiamo respi­rato un profumo di rivolta e libertà che da troppi anni ve­niva coperto da una puzza di autocommiserazione che ci ha portati sempre più verso la convinzione di non poter più fare nulla.
Il caos di quei cortei, non guidati da alcuna struttura ma dall’immaginazione e dall’iniziativa estemporanea delle sin­gole, è stato un toccasana rinvigorente per lo Spirito.
Ciononostante, spesso ci siamo chieste: cosa sarebbe succes­so se ci fosse stato anche solo un piccolo gruppo di persone ben organizzato? Dove saremmo potute arrivare? Magari quel cordone di sbirri saremmo davvero riuscite a sfondarlo. Ma­gari la stazione saremmo davvero riuscite ad occuparla. Ma­gari molte compagne non sarebbero state prese/ferite/rag­giunte da misure cautelari. Ovviamente non sapremo mai come sarebbe andata, ma la percezione di molte fra noi e che sarebbe bastato un minimo di organizzazione in più per dar vita a scenari che al memento vivono solo nella nostra fantasia.
E se solo un piccolo gruppo di persone avrebbe probabilmente potuto svoltare molte situazioni, cosa avrebbero potuto fare tanti piccoli gruppi ben organizzati? Lasciamo alla lettrice il piacere di trastullarsi con questa immagine.
Organizzazione, si, ma non struttura. Auspichiamo gruppi ca­paci di dialogare con le varie anime presenti, di favorire la loro creatività, di aprire le porte al possibile. Non strutture che gestiscono e regolano le piazze, ma facilita­tori di desideri…

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GRUPPI DI AFFINITA