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PICCOLA GUIDA DI DISEMPOWERMENT PER UOMINI PROFEMMINISTI

2022

Francis Dupuis-Déri

Traduzione di Petit guide du «disempowerment» pour hommes proféministes – 2014

Più spesso di quanto ci si potrebbe aspettare, alcune femministe suggeriscono che sarebbe positivo che un numero maggiore di uomini si unissero alla lotta per la libertà delle donne e per l’eguaglianza tra i sessi. Alcune femministe, inoltre, invitano gli uomini a partecipare al loro movimento perché considerano che il femminismo sia buono per gli uomini e potrebbe anche liberarli dalle costrizioni psicologiche e culturali imposte dal patriarcato e dal sessismo (è tra l’altro la posizione di bell hooks [2004]). Altre rimangono scettiche di fronte agli uomini che dicono di simpatizzare con il femminismo, visto che tutti gli uomini traggono vantaggio, in un modo o nell’altro, dal patriarcato e che questi “alleati” spesso non fanno altro che riprodurre il dominio maschile all’interno delle reti femminste (Blais 2008; Delphy 1998).

D’altro canto, ovvero in quanto uomini che si identificano come “profemministi” o persino “femministi”, spesso ci accontentiamo di dichiararci per l’eguaglianza tra i sessi, di fare degli sforzi per essere rispettosi nei confronti delle donne o per effettuare un po’ più di lavori domestici e genitoriali rispetto agli altri uomini. Pochi sono coloro che si muovono attivamente nelle reti militanti e femministe. Così, troppo spesso, gli uomini profemministi parlano a nome delle femministe, traggono vantaggi dal proprio attivismo (notorietà, legittimità, ecc.) e possono persino molestare e aggredire sessualmente delle attiviste (come testimoniato da diversi esempi passati e recenti, tra cui quelli avvenuti durante lo sciopero studentesco in Québec nel 20121). Le ragioni per le quali delle femministe possano accogliere gli uomini profemministi con diffidenza sono perciò facilmente intuibili….

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PICCOLA GUIDA DI DISEMPOWERMENT PER UOMINI PROFEMMINISTI