Giugno 2023
In questo opuscolo sono raccolti due testi. Il primo è scritto da noi, mentre il secondo è tratto da Reprendre la terre aux machines. Manifeste pour une autonomie paysanne et alimentaire de L’Atelier Paysan (Seuil, Parigi, 2021).
Il primo testo affronta soprattutto i nuovi OGM (chiamati eufemisticamente Tecniche di Evoluzione Assistita), mentre il secondo è più incentrato sulla digitalizzazione delle campagne; il primo osserva il territorio italiano (e trentino), mentre il secondo parte dal contesto francese. Ma le questioni in essi abbordate si intrecciano di continuo. D’altronde, se persino nella falsa parola dei tecnocrati le «tecnologie che spossessano» si chiamano convergenti un motivo c’è: intelligenza artificiale, Internet delle cose, robotica, nano- e bio-tecnologie si abbattono insieme sul mondo. Ora è il turno delle campagne, dove si vuole sostituire con dei tecnici quel che resta dei contadini. Soltanto in una società alla deriva servono molte parole per sottolineare la posta in gioco etica e politica: affidare la produzione del cibo ai laboratori e a macchinari che non controlliamo ma che ci controllano, significa rinunciare a ogni autonomia e a ogni libertà.
Sembra passato molto tempo dai dibattiti e dalle battaglie contro gli OGM tra la fine degli anni Novanta e gli inizi dei Duemila – e risulterà utile anche per questo il rapido bilancio di quelle campagne di lotta che ne traccia L’Atelier Paysan. Eppure qualcosa è rimasto conficcato tra le fauci del moloch tecno-industriale se esso ha dovuto tenere sostanzialmente nascosto il blitz con cui ha autorizzato la sperimentazione in campo aperto dei nuovi OGM. Diffondere il necessario senso critico verso tale Blitzkrieg è solo il primo passo per rompere il silenzio e trovare compagne e compagni di lotta (e di vita).
La scommessa è che, dentro la più generale incarcerazione tecnologica dell’umanità, l’assalto tecno-industriale alle campagne e al vivente possa costituire un cortocircuito per la Macchina e una breccia per noi. L’accelerazione tecnocratica è tale che negli ultimi anni una parte sorprendente (in tutti i sensi) della società si è svegliata. Effettivamente, di Emergenza in Emergenza, la gragnuola di colpi è stata senza fiato. I necrotecnologi sono convinti che il tempo dell’accettazione sociale verso la campagna dei robot e dell’ingegneria genetica sia ormai maturo? Che torni il tempo degli zoccoli (sabots) e delle falciature!
Alle umane e agli umani disposti a battersi. Da perdere non abbiamo che le nostre catene di silicio.
Rovereto, giugno 2023
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